giovedì 15 aprile 2010

Instant karma #38

Non ho ancora un quadro preciso ma inizio a farmi un'idea di chi sono e cosa faccio nella vita.
Non ho chiesto uno specchio, non so che aspetto ho, non so che giorno è. Il tempo si è fermato. Passano settimane oppure giorni, ci sono spazi temporali vasti, e buchi neri nella memoria, salti nel futuro e riavvolgimenti di nastro. Sto cercando di immagazzinare più informazioni possibili per tracciare un profilo, ogni tanto mi sfugge la logicità dei pensieri, un ricordo mi confonde e scompagina quello che ho elaborato finora. Non mi perdo d'animo, aspetto paziente il cantastorie del giorno, chiunque possa fornirmi un'indicazione, un segno. A proposito mi giro per vedere come sta la vicina, che ha la presenza di un soprammobile. Tanto per cambiare è voltata tre quarti verso la finestra. Ha i capelli spettinati, hanno preso la forma del cuscino. Probabilmente si sente osservata, si gira verso di me e saluta educatamente. Questa poi! Camilla?! Sono sorpresa, emozionata, incuriosita, non riesco a trattenere l'eccitazione. Sapevo di non averla inventata!
- Come stai? Che ci fai qui?
Mi guarda, come se fossi dipinta di blu e non me ne fossi accorta.
- Secondo te?
Bè, è comprensibile, non siamo in una Spa, però mi aspettavo un po' meno astio e più partecipazione, la sto cercando da.....quant'è che sono qui dentro?
- Sono contenta di vederti.
Fa una smorfia poi si riprende.
- Scusami se non ricambio il tuo entusiasmo.
Mi da le spalle e accende l'Mp3. Non ha voglia di parlare, l'ha dimostrato chiaramente.
Non demordo, lei è la chiave, deve esserlo!
- Camilla, puoi spegnere un attimo quell'affare?
- Come mi hai chiamato?
Dimenticavo che qui abbiamo mischiato le carte ad arte, chissà qual è il suo nome!
- Scusa, sono un po' confusa, avrei bisogno di farti alcune domande, se non ti spiace...
Lo so, le spiace, eccome, ma io ho un obiettivo e fino a quando non l'avrò raggiunto non ho intenzione di mollare. Toglie gli auricolari, li avvolge intorno al lettore e si gira completamente dalla mia parte. Mi osserva con l'unico occhio a disposizione, visto che l'altro è coperto da una benda.
- Quindi sei contenta di rivedermi!
- Sì, bè, non in questa circostanza, però mi fa piacere...
Azzardo, non so dove andremo a parare.
- Sono sorpresa di trovarti qui, ero convinta che l'avessi sfangata.
- Eh, no...come vedi, tu piuttosto?
- Recidiva, è previsto un altro intervento martedì, quando si dice la sfiga! due su due!
Il mio sguardo dev'essere trasparente come un cristallo.
- Non ti ricordi di me, vero?
- Sì, del tuo viso, e della tua voce, solo che non sono sicura di chi tu sia in realtà.
- Giulia. Frequentavamo lo stesso medico.
- Vuoi dire che uscivamo con lo stesso uomo?
- Ma dai, no, eravamo in cura dallo stesso neurologo.
L'ho fatta ridere. Un punto a mio favore.
- Ah, mi sembrava strano! Questo quando succedeva?
- Due anni fa. Io ero in cura post operatoria, tu avevi i primi sintomi
- Io ho un ricordo di te con un abito da sposa. Ti sembrerà ridicolo e scusami fin d'ora se ti chiederò qualcosa di assolutamente assurdo. Sono stata al tuo matrimonio?
- Questa conversazione l'abbiamo già avuta. O meglio, mi avevi riconosciuto in una foto esposta da un fotografo, non era il mio matrimonio, facevo la fotomodella e quello era un servizio per un atelier di abiti da sposa.
- Giulia. Scommetto che hai una villa!
Dio o chi per lui si starà divertendo un mondo a complicarmi la vita
- No, però se vincessi al supernalotto mi piacerebbe comprarne una col parco.
- Nel periodo che frequentavamo questo medico...
- Bollani, è uno dei migliori.
- Ah! non l'ho mai visto, parlo sempre con Berti!
- Berti, mi ha operato lui. Brava persona, molto disponibile.
- Dicevo, quando ci siamo conosciute, come dire...siamo diventate amiche?
- Amiche è un parolone, diciamo che la miseria spesso accomuna.
- Voglio dire, ti ho mai confidato qualcosa sul disturbo...
- Sì. Non ti ricordi neanche questo?
- No. Il medico ha provato a spiegarmi, ma mi sconnetto ogni volta che qualcuno ci prova, non so se non voglio farmi influenzare o forse ho troppa paura di sapere. Dimmi, sono tanto diversa da quando mi hai conosciuto?
- A parte i capelli no, identica.
- Hai detto che pensavi l'avessi...
- Sfangata, che la radioterapia fosse sufficiente per risolvere il tuo problema. E' evidente che mi sbagliavo...
Il mio tono di voce da curioso è diventato supplichevole.
- Puoi aiutarmi a ricordare qualcosa in più?
- C'è un particolare, che mi aveva colpito molto. Nel tempo ci ho ripensato diverse volte. Mi avevi raccontato d'aver avuto un'infanzia terribile, che ti eri portata dentro un macigno per anni e quando eri riuscita finalmente ad eliminarlo avevi scoperto di essere malata. Aspetta, mi sembra che la frase fosse "ci ho pensato per così tanto tempo che alla fine mi è esploso in testa. Fottuto karma!"

CONTINUA
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5 commenti:

  1. se un giorno scriverai un libro io diventerò la tua fan numero uno!!!!

    simona

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  2. .. secondo!
    (rimango sempre un dannatissimo ritardario)

    hcb

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  3. @sister > grazie, te lo farò sapere ;D

    @hcb > grazie anche a te :)

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  4. ti seguo eh, lo sai che mi piace proprio il tuo istant karma?!

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  5. posso picchiare sister e Hcb e arrivare prima io??:DDD

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