mercoledì 26 gennaio 2011

il pozzo dell'anima - 44

Vittoria guidò fino a casa dei suoi genitori. Il padre aprì la porta sorpreso.
- Ciao, cosa ci fai qui, stasera?
Vittoria confusa ignorò la domanda ed entrò in casa cercando la madre con lo sguardo.
- ciao Mamma, ho una fame da lupo e mi è venuto sonno. Vado in camera mia, chiamatemi quando è pronta la cena.
L'uomo rivolse uno sguardo alla moglie.
- cena con noi? non sapevo niente!
Lei stupita posò mestolo e presina e seguì la figlia nella stanza. Vittoria lanciò la borsa accanto alla finestra, come un bambino fa con la cartella, tolse le ballerine calciandole, si buttò sul letto con uno strano sorriso stampato in faccia, prese in mano un vecchio libro ed iniziò a sfogliarlo.
- Vic, tesoro, non ti aspettavamo stasera, che cosa vuoi mangiare?
- Quello che mangiate voi, Mà.
Non comprese subito se era stato quello che aveva detto o piuttosto come lo aveva detto. Le occorse una manciata di secondi per realizzare. Il tono della voce, e quel "mà", che non udiva da moltissimo tempo, le provocò un brivido.
- Come sta Carla?
- Bene. Come deve stare?
C'era qualcosa negli occhi della figlia, uno sguardo lontano, diverso, che la fece spaventare.
Vittoria prese una penna e iniziò a scarabocchiare il suo nome su un bloc notes. La donna osservò la scrittura e trattenne il fiato.
- Hai sentito Beatrice?
- Chi?
Vittoria alzò lo sguardo dal blocco.
- Bea!
- Mamma possibile che non ti ricordi mai i nomi delle mie amiche? Alice, non Beatrice.
- Si scusa, vado a preparare, vuoi il purè e la cotoletta, che ti piacciono tanto?
- sìììììì, grazie Mà, adesso però mi metto un po' qui che mi è venuto sonno.
La donna uscì dalla stanza con gli occhi allampanati. Il marito le andò incontro preoccupato.

*********
Emma rimase interdetta ascoltando Beatrice.
- sei seria o mi sfotti?
- ti giuro, mi è passata davanti, mi ha guardato, come se non mi conoscesse, hai presente quei film in cui uno spettro passa attraverso le persone? stessa identica sensazione.
- come facciamo a sapere se l'ipnosi ha fatto effetto?
- non ti basta la mia parola?
- senti, io la chiamo e vediamo che mi dice!
- prova, al cellulare non risponde, a casa non c'è. Non so più dove cercarla.
- Adriano?
- Non lo sa, gliel'ho già chiesto, è di turno, e non l'ha sentita tutto il giorno.
- Stamattina Elide l'ha chiamata e sono rimaste d'accordo per domenica.
- Bene, mi fa piacere, almeno abbiamo evitato l'incidente diplomatico!
- Cellulare staccato!
Emma mise in borsa il telefono e dopo pochi secondi squillò.
- Eccola!
Guardò il display e vide il numero di casa dei genitori di Vic
- Ciao Lorenza, volevo proprio chiamare per chiedervi se ...come?... in che senso strana?
Le due donne rimbalzarono lo sguardo più volte.
- ah... sì... no, non preoccuparti, lasciala riposare, non è necessario, te l'assicuro, veniamo a prenderla io e Bea, saremo lì tra una mezzora, va bene?
Quando chiuse la comunicazione Beatrice la incalzò.
- Sentiamo!
- Potrebbe non piacerti.
- Ho facoltà di scelta? Parla!
- è a casa loro...
- l'avevo capito.
- Si comporta come una bambina, per cena ha chiesto purè e cotoletta, che non mangerà da almeno 2o anni, parla strano, scrive come faceva le elementari e non si ricorda di te. Che è abbastanza logico, perchè ti ha conosciuto in prima superiore. I suoi sono terrorizzati, vogliono chiuderla a chiave in camera!
- Cosa abbiamo fatto! Chiamo Adriano.
- Già che ci sei chiama anche un prete!

CONTINUA

2 commenti:

  1. MA chiamare lo psicologo no?!!? MA che cavolo ha combinato alla mia Vic!!!!

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  2. Sei bravissima Queen...cavolo la prossima puntata quando la scrivi???

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