martedì 8 marzo 2011

Il pozzo dell'anima - 47

Vittoria, immobile, scavava nella profondità del suo incoscio. L'iride fissa su un punto invisibile. Era un momento sospeso nel tempo. Irreale. Emma e Beatrice sedute al suo fianco la osservavano senza interrompere il processo. La madre le assecondò allontanandosi. Vittoria piegò leggermente la testa, sembrava mettere a fuoco un'immagine poi sussultò e gli occhi si velarono di lacrime, iniziò a respirare forte come scossa dal pianto. Emise un suono flebile, un lamento, un singhiozzo. Beatrice trattenne il fiato sconvolta. Emma prese la situazione in mano, con lo sguardo ed un cenno delle mani fece allontanare i genitori e Bea poi prese la mano di Vittoria, stabilì un contatto fisico. Attese paziente che l'amica emergesse dallo stato di trance. I parametri fisiologici di Vittoria mutarono diverse volte prima di normalizzarsi, il respiro prima affannato divenne stabile, il battito cardiaco rallentò, la temperatura corporea da alta si abbassò provocandole brividi. Emma vedeva chiaramente nei suoi occhi splancati la profondità in cui si era calata l'amica grazie all'intervento ipnotico di Silvestri e rimase sbalordita. Dopo un periodo di tempo che sembrò un'eternità Vittoria ritornò dal viaggio nell'incoscio.
- Vic, come ti senti?
La voce di Emma le fece assumere uno stato vigile.
- Bene. Dove sono andata?
- Da nessuna parte, sei rimasta qui, ti sei solo estraniata per un po'. Cosa hai visto?
- Ero in chiesa, io e Tiziano giocavamo a nascondino nella sacrestia. Mi ero nascosta nel confessionale, lui mi stava cercando.
- Cosa è successo?
- Non ne sono sicura, lo hanno beccato.
- Chi?
- Spillo. E' stato Spillo. Tiziano lo ha visto mentre rubava i soldi dalla casssetta delle offerte.
- Cosa gli ha fatto?
- Gli ha tappato la bocca per non farlo urlare. L'ha soffocato ma non l'ha fatto apposta.
Il padre di Vittoria dalla porta del tinello azzardò.
- Sai dirci chi è Spillo?
- No. Non ne ho idea. Gli ho visto solo i piedi e le gambe, ma ho sentito bene la voce.
- Potresti riconoscerlo?
- Ne dubito, era un ragazzo, venticinque anni fa, adesso avrà una cinquantina d'anni. Non so davvero chi potesse essere.
- Come fai a sapere che si chiama Spillo?
- Lo ha chiamato così.
- Chi?
- Gatto.
- E' un uomo o un ragazzo?
- Un ragazzo, più o meno la stessa età di Spillo. Penso!
- lo hai visto in faccia?
- No, si chiama in un altro modo ma so che è lui.
- Lo conosci?
- Continuo a sognarlo...
- Sognavi un animale non una persona.
- Sì, ma c'è un collegamento e so che se mi applico riesco a trovarlo.
- Hai fame?
- No, ho solo voglia di dormire.
- Allora mi fermo qui con te, sei d'accordo?
- Sì, io metto il pigiama blu e tu quello verde.
Lorenza rabbrividì sentendo il tono di voce assunto dalla figlia. Emma tolse la mano dalla gamba di Vittoria si avvicinò a Bea, a distanza di sicurezza e le sussurrò all'orecchio
- avverti Adriano e chiamate subito Silvestri, la faccenda non è ancora finita. Credo che i sogni di questa notte potranno esserci utili.
- Pensi di riuscire a cavartela?
- Stai tranquilla.
- E' un parolone.
- Grazie per l'incoraggiamento.
- Di queste due anime cosa ne facciamo?
- Digli di chiudersi nella loro stanza e di non uscire per nessun motivo.
- Oh signore! Mi stai spaventando. Hai in mente un esorcismo?
- Ma va! quella dagli hobby estremi sei tu, io ingollerò una caraffa di caffè, ho un libro in borsa e veglierò su di lei fino a domattina. Sperando che non si esibisca in uno show come quello a cui hai assitito tu!
Beatrice riportò ai genitori di Vittoria quanto pianificato con Emma e si congedò. Uscendo dal palazzo telefonò ad Adriano. Rispose Flavio. Riassunse brevemente gli ultimi fatti e si precipitò a casa.
---
Federico, nel laboratorio di anatomopatologia, osservava i campioni di dna ritrovati sul cadavere di Tiziano Rivolta. Nonostante l'ora tarda e una sequenza di chiamate da casa non riusciva a staccarsi dal tavolo.

CONTINUA

3 commenti: